Descrizione

Tesina di Eugenio Manuelli
Liceo Scientifico Elio Vittorini
Anno Scolastico 2012-2013

mercoledì 29 maggio 2013

L'arte informale


L'arte, soprattutto dopo gli sviluppi del XX secolo, diventa strumento attraverso il quale l'artista può esprimere le proprie emozioni e sensazioni. Ma cosa succede se un artista vive il trauma della guerra? Come un conflitto può influire anche sulle forme espressive di un popolo? Il caso più celebre è senza dubbio quello di Pablo Picasso che, con la sua Guernica (1937) riuscì a gridare al mondo il suo dolore per la guerra che stava sconvolgendo la Spagna (1936-1939).
Ma la risposta alle atrocità della seconda guerra mondiale la fornisce l'arte informale. Il nome trae spunto (come è facile immaginare) da un rifiuto di tutto ciò che è forma, sia essa figurativa o anche solamente astratta. Nell'arte informale ha un'importanza rilevante il materiale utilizzato per eseguire l'opera; esso non è più solo il mezzo utilizzato dall'artista per creare qualcosa ma diventa l'opera d'arte stessa. Così materiali pesanti restituiranno sensazioni di pesantezza e materiali ruvidi o spigolosi sensazioni di dolore. Artisti come Burri o Fautrier incarnano in pieno questo nuovo spirito.

Alberto Burri, "Sacco e Rosso", 1954


 L'utilizzo di vari materiali permette inoltre agli artisti di spingersi oltre le due dimensioni anche nella composizione di quadri, rendendone più complessa la struttura. Il gesto è il secondo "dogma" di questo movimento, fare arte non è più produrre un'opera ma il gesto stesso di eseguirla. Perde così di valore anche il classico gesto artistico (pittorico, scultoreo, grafico), ogni gesto è assimilabile ad arte e sta solo all'artista avere la sensibilità per cogliere e rappresentare un'opera d'arte.

Jackson Pollock, "Pali Blu" (1953)

Lucio Fontana, "Concetto Spaziale-Attesa" (1949)







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